Da territorio naturale alluvionale a granaio del Cantone, a terreno per insediamenti industriali e residenziali, il Piano di Magadino (PdM) ha assunto diverse funzioni.
Da una cinquantina d'anni la pressione per l'utilizzo per altri scopi è diventata sempre più forte, evidenziando le numerose contraddizioni che caratterizzano il territorio ticinese: spazi agricoli, vie di comunicazione, capannoni, attività industriali, centri commerciali, discariche, ecc...
Una situazione frutto di una pianificazione frammentata in una dozzina di Piani Regolatori comunali non coordinati e poco attenti al valore del Piano.
Il miglior modo per poter salavaguardare e promuovere l'indubbio valore paesaggistico e naturalistico di questo magnifico territorio è la gestione intercomunale attraverso un Piano di Utilizzo Cantonale.
Per arrivare a questo ultimo atto pianificatorio si è passati per diverse fasi, iniziate nei primi anni '90 quando il Governo Cantonale, conscio del grande valore del PdM e della necessità di limitarne il degrado, fece elaborare un concetto di sviluppo territoriale e di miglioramento della qualità ambientale.
Fu riconosciuta la triplice vocazione del PdM (agricoltura, natura e svago) e individuata la strategia per promuoverla: riordine e sviluppo.
Il Parco del Piano di Magadino è uno degli elementi della riorganizzazione territoriale all'interno del PdM.
L'obiettivo generale è quello di offrire uno spazio aperto, un paesaggio di qualità - destinato allo sviluppo in sinergia di agricoltura, natura e svago locale - all'interno di un'area urbana, tra gli agglomerati di Locarno e Bellinzona.